Una dichiarazione del capogruppo consiliare di Forza Italia, Marcello Fisfola: “Curiosa, tempestiva, sorprendente. Come altro definire l’uscita pubblica di tal Pietro Carnicelli, presidente del Comitato di Quartiere San Valentino che, a sole poche ore dall’annuncio della temporanea sospensione del ritiro dell’umido, tira fuori dal cassetto l’elenco di tutti i mali e i disagi del rione per imputarli appunto all’emergenza rifiuti organici, quasi che si trattasse di un problema specifico di San Valentino e non di tutta la città”.
“Lo stesso Carnicelli – probabilmente trascinato da qualche musa ispiratrice – ripercorre dunque tutte le lagnanze dei residenti di San Valentino – peraltro già note e tutte legittime – utilizzando la “sponda” dell’emergenza rifiuti per elaborare una sorta di bollettino di guerra: allerta sanitario, sistema in tilt, piani di emergenza, aria malsana, ratti, blatte, serpenti, strade dissestate, infrastrutture inesistenti, degrado sociale e chi più ne ha più ne metta”.
“Ora, ribadito che si tratta nella gran parte di problematiche reali e assai spesso irrisolte, appare quantomeno bizzarro mettere in relazione lo status del rione con il mancato ritiro dell’umido per una o due circostanze temporali. Salvo che non si voglia utilizzare il disservizio (peraltro legato a cause di forza maggiore non riconducibili all’ente comunale) come utile grimaldello per contestare la tassa rifiuti o, più semplicemente, per speculazioni di carattere politico”.
“Su un unico punto concordiamo con Carnicelli: se davvero esistono responsabilità specifiche in questa delicata questione, esiste un autorità giudiziaria preposta a fare chiarezza”.
“Che dire poi dei colleghi di Progetto Andria? S’inventano, seduta stante, con grande acume, la teoria della mancata attuazione di un impianto di biostabilizzazione (che, tecnicamente, è solo l’anticamera della fase di compostaggio) per cui, ove anche fosse stato realizzato, saremmo ugualmente nelle stesse condizioni!”
“Ma dimenticano, gli smemorati, alcune cose fondamentali: 1. La lentissima fase di aggiudicazione e la crisi dell’azienda che si aggiudicò l’impianto; 2. Lo scellerato Piano Rifiuti di Vendola, che non ha mai definitivamente assegnato e finanziato la realizzazione dell’impianto, occultando la crisi; 3. Le ormai acclarate responsabilità della Regione nell’aver trasferito tonnellate di rifiuti da Bari alla discarica di Trani, senza biostabilizzazione, determinando molto probabilmente la perforazione del manto di protezione, l’inquinamento della falda e il sequestro del sito!”
“ Tante parole, dunque, sull’argomento, ma tutte vacue ed in assoluta libertà. Da parte nostra un invito ai cittadini: diffidate degli agitatori di….giornata!”
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