La delegazione dell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie in visita ai luoghi natii di San Nicola il Pellegrino ha vissuto la prima giornata di lectio e convegni sulle orme del santo patrono della città di Trani. In mattinata l’arcivescovo latino Mons. Sebastianòs Rossolatos ha tenuto una celebrazione eucarestica con i confratelli Mons. Savino Giannotti, Mons. Domenico Capone, padre Enrico Sironi, padre Vladimiro Carioli e don Michele Caporusso. A seguire presso l’auditorium della Cattedrale la professoressa Lisa Cremaschi, della Comunità monastica di Bose, ha tenuto una lectio sulla “Tipologia dei folli per Cristo nelle fonti agiografiche del cristianesimo orientale”.
ʺCiò che è folle, è proprio l’amore di Dio – ha detto Lisa Cremaschi alla platea – ed i primi a riconoscere questo amore sono i più poveri, la gente che vive la città dal basso come è accaduto per san Nicola il Pellegrino. E come in quel caso è proprio il popolo a santificarli in cuor proprioʺ.
ʺIl tratto che contraddistingue i folli per Cristo è la capacità di intraprendere la strada che porta al compimento della volontà di Dio e non al soddisfacimento delle proprie aspettative. Dobbiamo chiederci se vogliamo il plauso degli uomini o realizzare il progetto di Dio su di noi. Il semplice fatto di professarsi cristiani, non è forse da sempre una follia?ʺ ha chiosato Lisa Cremaschi dopo un excursus storico che ha fornito diversi spunti interessanti sul tema della sua relazione. Ha assistito all’intervento l’Archimandrita Padre Ignatios Sotiriadis, segretario della Commissione del Sacro Sinondo per le relazioni interortodosse e intercristiane ed il segretario del Nunzio apostolico, il rev. do Massimo Catterin.
Nel pomeriggio i lavori sono proseguiti presso una baia in località Megara-Kinetta con la relazione di Padre Enrico Sironi sul tema “Via sanctitatis, via unitatis”.
ʺLa santità è una, il Santo dei Santi è Uno: Dio è Unità. La santità è l’anima dell’ecumenismo – sottolinea padre Sironi – e questa è una perla preziosa. La santità non parla più del mio, del tuo ma del nostro. La santità parteggia solo per Dio, non per le divisioni delle Chieseʺ. Padre Enrico ha citato teologi, studiosi ed esperti di ecumenismo, tra i quali Benedetto XVI: ʺLa nostra fede, speranza e carità devono essere dirette verso la grande meta dell’unità ma dobbiamo avere il tempo e l’umiltà di avere mete intermedie realistiche: rafforzare l’amore e la comunione in un mondo che ne ha bisogno. Nella divisione non solo rispettarsi ma amarsi nella convinzione che noi siamo a vicenda necessari anche se divisi. Viviamo l’uno per l’altro. Siamo cristiani l’uno insieme con l’altro. La divisione può essere anche fecondaʺ.
I lavori di questa giornata hanno fornito ulteriori affascinanti per affrontare al meglio questa settimana ecumenica che nelle prossime ore vedrà impegnati i partecipanti in un incontro con i soci dell’associazione locale «San Nicola il Pellegrino» di Stiri.
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