A Trani il problema parcheggi è sempre in primo piano. Come è risaputo parte del traffico nasce a causa di quei conducenti che cercano disperatamente un posto dove parcheggiare. Il fenomeno durante i mesi estivi diventa un’impresa. Per dare una risposta al problema, si apprende dalla stampa, l’amministrazione comunale pare abbia approvato uno schema di accordo sostitutivo (che segue quelle di concessione dell’area bus e camper) con il titolare di un parcheggio sito in un’area privata del centro storico destinata, si legge, al “park and ride” per ospitare oltre ai bus turistici anche autoveicoli. È noto che in prossimità di questa area privata, situata in via Finanzieri, vi è un piazzale pubblico. Ci si chiede, allora, perché non sia stata usata l’area pubblica in questione e quali siano i benefici di un “park and ride” (che appare in verità più un garage privato convenzionato con il comune) con tariffe orarie e giornaliere pari alle tariffe nelle zone a strisce blu.
Guardando ai “park and ride” (quelli veri) di tutta Italia, non possono che notarsi grandi differenze, sia di capienza, sia di gestione di tempo che di tariffa. Sono parcheggi pubblici, lontani dai centri storici, con un servizio connesso di trasporto pubblico a tariffe notevolmente agevolate. A Bari, ad esempio, si applica una tariffa giornaliera pari a 1 euro incluso servizio navetta da e per il parcheggio. A questo punto, viene da chiedersi come mai debbano spendersi 5.200 euro per la sistemazione di un’area privata. Inoltre, questo gestore dovrà approntare un servizio navetta. Non è dato sapere a che parametri dovrà rispondere il servizio di trasporto e se sarà o meno da intendersi quale servizio pubblico. L’eventuale cartellonistica stradale dovrà, poi, veicolare il turista verso un’area privata gestita da privato? Alla luce di tali considerazioni non si osa immaginare la magra figura che Trani potrà fare con quei turisti che dovessero, per avventura, imbattersi in tale “mostro” burocratico partorito da una politica miope delle reali aspettative ed esigenze del turismo. Tra l’altro gli utenti potrebbero poi ritrovarsi l’autovettura “sequestrata” dopo le ore 2 vista la chiusura. Ad un primo sopralluogo effettuato, poi, salata all’occhio che l’ingresso e l’uscita dal parcheggio non paiono perfettamente a norma. Occorrerebbe almeno una corsia di accelerazione e decellerazione così da evitare che le auto possano finire a strapiombo sulla strada. In alternativa, si potrebbero posizionare delle transenne. In entrambi i casi, è chiaro, che i costi lieviterebbero.
Si fa, quindi, invito all’Amministrazione Comunale di rimeditare su questa operazione cercando di trovare il modo per utilizzare il terreno di propria proprietà (proprio in quella zona) e, al contempo, cercando un’intesa con AMET per la gestione del trasporto da e per l’area indicata. Un’occasione per ottimizzare le risorse già in seno al Comune senza gravosi e inopportuni coinvolgimenti di privati che, in quanto tali, meritano massima attenzione e non provvedimenti che potrebbero rivelarsi un vero e proprio “boomerang” contro di loro.
Flavia Tedeschi
Resp. Turismo FI Trani
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