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Il tranese Luigi Chiarelli, pioniere del teatro di genere grottesco

1 Giugno, 2016 | scritto da Antonella Loprieno
Il tranese Luigi Chiarelli, pioniere del teatro di genere grottesco
Cultura
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Sono tanti i personaggi tranesi illustri che meritano di non essere dimenticati perché rappresentano l’identità  di una persona. Il drammaturgo Luigi Chiarelli è nato nel 1880 a Trani, in via Imbriani 127, da madre tranese e padre siciliano funzionario della Corte dei Conti.  Giornalista e  pittore visse e morì a Roma. La città ha voluto ricordarlo ieri 31 maggio perché, proprio quel giorno di cento anni fa, 31 maggio 1916,  fu rappresentata  la sua  commedia “La maschera e il volto” al Teatro Argentina di Roma. Passano gli anni e Chiarelli, a Trani, viene ricordato grazie al sindaco Antonia Talamo che gli dedica una serie di manifestazioni. Al teatro Supercinema,  il 20 gennaio 1967, viene messa in scena  la  celeberrima commedia con  Alberto Lupo. Edmonda Aldini e Lando Buzzanca. Dodici anni dopo il  suo nome comparve nella toponomastica cittadina con Largo Chiarelli. La commedia ebbe grande successo e fu tradotta in 19 lingue. Poi anni bui ed allora decide di iscriversi al partito fascista per tentare il successo dalla  porta della politica , fonda una sua compagnia “La comedia” ma anziché rappresentare le sue opere preferì portare in scena Shakespeare.

Al padre del grottesco, anticipatore della commedia di Pirandello, il tranese Benedetto Ronchi  renderà omaggio pubblicando ne  “I quaderni tranesi” due lettere di Chiarelli, oggi presenti in biblioteca. Gramsci sarà il primo ad innamorarsi della commedia “La maschera e il volto”. «Il grottesco di Chiarelli  – ha precisato Mario Schiralli già direttore della biblioteca di Trani – rappresenta la lotta perenne tra la vita che si fa maschera e la spontaneità dell’istinto vitale che riemerge prepotentemente ». Chiarelli  fu anche un apprezzato pittore.

All’incontro  sono intervenuti Grazia Distaso, assessore alla cultura, Marco Pilone, direttore artistico del Teatro Mimesis e Gaetano Attivissimo, presidente dell’università della terza età.

Al termine della conversazione culturale  è stato proiettato l’allestimento teatrale de “La maschera e il volto” del 1965 del  regista  Flaminio Bollini e con Aldo Giuffrè, Paola Quattrini  e un esordiente Gigi Proietti. Non si tratta di  teatro in tv ma di uno sceneggiato in televisione in quanto la recitazione è pesante  e le scene scorrono troppo lente come il tango iniziale che dura ben due minuti.

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