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Fidelis Andria – La tempesta dopo la quiete: rivoluzione inattesa dopo un’annata impeccabile

3 Giugno, 2016 | scritto da Luca Losito
Fidelis Andria – La tempesta dopo la quiete: rivoluzione inattesa dopo un’annata impeccabile
Calcio
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La tempesta dopo la quiete: il paradosso, in casa Fidelis Andria, è l’inversione d’ordine dei due elementi che titolano il noto poema di leopardiana memoria. Uno spostamento che cambia il senso, o forse, a voler essere un po’ più duri, non ne ha poi così tanto. Dopo un’annata di calma generale, con Montemurro che si è insediato a capo del club e l’ha traghettato senza affanni verso la salvezza, è scoppiato il caos. Nell’ordine: l’addio dell’allenatore Luca D’Angelo, le dimissioni del dg Aldo Roselli, le partenze dei due titolarissimi Cortellini e Strambelli, e salvo altri clamorosi ribaltoni, basta così.

Il presidente, con ogni probabilità, avrebbe fatto volentieri a meno di tutto questo marasma. Eventi che metteranno a dura prova anche il ds Doronzo, impegnato su più fronti per cercare di ricostruire gli equilibri utili a fronteggiare serenamente anche la seconda annata in Lega Pro. Quella in cui, a detta di Montemurro, il leone cercherà d’insediarsi in zona play-off e lottare sino all’ultimo per il prestigiosissimo salto in cadetteria. Un traguardo che gli azzurri inseguono dal millennio precedente: l’ultima apparizione in B, infatti, risale al 13 giugno 1999. Allora al Liberati ci fu lo scontro salvezza con la Ternana: gli umbri s’imposero 2-1 e mantennero la categoria; l’Andria, invece, retrocesse.

Ma i buoni propositi della nuova società, ora, sono a serio rischio. Cambiare molto, nel calcio, non sempre paga. Anzi, di solito favorisce chi mantiene la stessa intelaiatura. Proprio per questo, bisognerà cercare di tenersi strette le altre pedine dello scacchiere. E sul mercato, Doronzo avrà degli obiettivi ben precisi: esperienza e qualità per rinforzare la fase d’attacco, carisma e arguzia tattica per assicurarsi una guida tecnica all’altezza. Tanti nomi, poco tempo: è il momento delle scelte. Poi, sarà il campo a decretarne la bontà. Magari sbugiardando chi ha preferito cambiare aria senza farsi troppi scrupoli.

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