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Barletta – Intesa per un monitoraggio ambientale: i primi risultati

22 Giugno, 2016 | scritto da Antonella Loprieno
Barletta – Intesa per un monitoraggio ambientale: i primi risultati
Ambiente
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Sono stati presentati i primi risultati delle attività svolte nell’ambito del Protocollo d’intesa per la realizzazione di un monitoraggio ambientale nel territorio della città di Barletta, compiute in stretta collaborazione tra la Regione Puglia, la Provincia Barletta Andria Trani, il Comune di Barletta, l’ARPA Puglia, la ASL BAT e il CNR-IRSA. L’incontro con la cittadinanza si è svolto nella sala Consiliare nella forma della partecipazione informata, attraverso un’azione di “monitoraggio sociale”, consentendo l’illustrazione dei risultati conseguiti e ottenendo stimoli e riflessioni di interesse per il prosieguo dell’azione.

Sono intervenuti il sindaco Pasquale Cascella e l’assessore alle Politiche Ambientali Antonio Divincenzo; relatori il dott. Vito Felice Uricchio dell’IRSA CNR; l’ing. Giuseppe Gravina, direttore del Dipartimento provinciale BAT dell’ARPA Puglia; il dott. Vincenzo Coviello della ASL BAT. Presenti anche il presidente facente funzioni della Provincia Barletta Andria Trani, Giuseppe Corrado ed il consigliere regionale Filippo Caracciolo.  Le attività compiute per il monitoraggio dell’area interessata hanno consentito di valutare 159 modificazioni significative. Tale attività è stata affiancata da una valutazione storica delle attività presenti nell’area industriale di Barletta.

Una prima campagna di campionamento delle acque sotterranee eseguita su 22 piezometri, con le relative analisi effettuate dal CNR-IRSA e dall’ARPA Puglia, ha accertato la presenza di contaminazioni da cromo VI, dicloropropano, dicloroetilene, tricloroetilene, tetracloroetilene, solfati, nitrati, nitriti e selenio in un’area circoscritta nella falda superficiale. Contestualmente è stata avviata una rilevazione delle attività industriali ed artigianali presenti nell’area di riferimento allo scopo di valutarne i potenziali impatti. Con la finalità di favorire l’accesso alle informazioni da parte dei cittadini, dei portatori d’interesse e delle Istituzioni direttamente coinvolte sarà implementata la lettura integrata degli aspetti ambientali del territorio. Nella presentazione del report, il tavolo tecnico, in virtù delle contaminazioni riscontrate, ha presentato alla cittadinanza una seconda campagna di monitoraggio considerando l’estensione dell’area di studio, comprendendo le seguenti attività:

Realizzazione di nuove perforazioni di sondaggio attraverso la definizione delle nuove localizzazioni scaturite dall’analisi dei dati disponibili riferiti alle determinazioni analitiche, all’assetto morfologico, geologico, idrogeologico, alla presenza, sia attuale, sia nel passato, di opere, impianti e installazioni, alla valutazione della presenza di percorsi favorevoli alla migrazione dei contaminanti, etc. Tale attività comprenderà in aggiunta, la georeferenziazione, la redazione delle stratigrafie, la ricostruzione della superficie piezometrica le misurazioni di livello ed il campionamento di acque di falda. Attività di “Change detection” sulle aree non ancora investigate da ricomprendere nel nuovo perimetro oggetto della valutazione. Si prevede la mappatura delle superfici interessate da modifiche significative della copertura del suolo attraverso elaborazioni da effettuarsi sulle ortofoto disponibili nel periodo 1997-2014.
Valutazione modellistica dell’andamento delle linee di flusso della falda e dei contaminati. Tale attività si rende necessaria in considerazione dell’eterogeneità dell’acquifero e della sussistenza di condizioni di perturbazione dell’andamento naturale della falda. Campionamenti e determinazioni analitiche sulle acque sotterranee. Tali determinazioni analitiche sono tese ad accertare la presenza degli stessi e di ulteriori contaminanti anche a seguito della rilevazione effettuata attraverso il censimento delle attività industriali, artigianali e civili che insistono nell’area di riferimento. Le relative attività di campionamento saranno eseguite sulle acque di falda prelevate dai nuovi piezometri.  Analisi e caratterizzazione della facies microbica nelle acque sotterranee al fine di verificare l’andamento delle comunità batteriche e la loro distribuzione nel tempo e nello spazio.

Dichiara l’assessore Divincenzo: <<Con questo incontro l’Amministrazione e il tavolo tecnico hanno confermato l’impegno e il rigore nell’affrontare un tema di rilievo ambientale e sociale che tocca la sensibilità di ogni cittadino, ovvero la verifica delle condizioni di salubrità della nostra città. Avremmo voluto altri esiti ma l’Amministrazione definirà, con la seconda campagna di studio, le modalità che necessitano per bonificare le aree coinvolte qualora i poteri sostitutivi attribuiti dalle normative lo imponessero. Infatti, oggi è importante sottolineare che il Comune ha già intrapreso alcuni atti contenuti nella delibera n. 123 del 16 giugno, invitando la competente Unità Operativa Complessa (UOC) della AUSL BAT a svolgere la dovuta ed urgente sorveglianza igienico-sanitaria, a tutela della salute pubblica e in relazione all’avvio della stagione balneare, della falda presente nell’area della zona industriale di via Trani nella quale sono stati riscontrati fattori contaminanti, prevedendo un piano di monitoraggio straordinario anche delle acque di balneazione sotto costa. Saranno altresì promosse le azioni necessarie al procedimento di bonifica in via sostitutiva nel caso in cui dovesse emergere l’inottemperanza alle ordinanze provinciali inerenti le attività di bonifica della falda.
La giornata di lunedì riapre inoltre la discussione sulla delibera di iniziativa popolare per il monitoraggio della città di Barletta: in proposito, dai rappresentanti dei movimenti ambientalisti sono emersi contributi interessanti che il tavolo tecnico prenderà in considerazione come indagini epidemiologiche sulle corti dei lavoratori di alcune aziende della zona industriale. Credo infine che, tra le proposte del tavolo tecnico e quelle dei presenti, si possa finalmente portare in Consiglio la delibera di iniziativa popolare evitando polemiche o divisioni su un tema così delicato e chiedere, con l’estensione della campagna in corso, le modalità di bonifica e di individuare ogni responsabilità>>.

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