L’input investigativo proveniva dalla nuova dirigente della ripartizione finanziaria, che si era accorta di alcune anomalie nell’uso del sistema informatico in funzione presso la ragioneria generale dell’ente «tale da temere che qualcuno avesse artatamente alterato gli stanziamenti di bilancio per la predisposizione del bilancio di previsione 2013». Le nuove investigazioni hanno accertato l’esistenza di un sistema criminoso all’interno dell’apparato del Comune di Trani (una tecno-struttura diversa da quella di matrice politica oggetto della prima indagine) risalente nel tempo e decisamente più strutturata rispetto all’altra, che ha mantenuto il controllo della macchina amministrativa e contabile del Comune di Trani, utilizzandola a fini illeciti. Una conclusione suffragata anche dalle numerose pronunce della sezione di controllo della corte dei conti che, a seguito di varie ispezioni, ha rilevato gravi criticità nel bilancio e nella contabilità comunale.
I reati contestati: associazione per delinquere per i tre principali indagati e precisamente il responsabile “storico” dell’ufficio ragioneria III ripartizione, già assessore comunale alle finanze Sergio De Feudis, oggi colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere, l’ex dirigente della VI ripartizione (settore contratti-appalti-staff) nonché ex comandante della polizia municipale Antonio Modugno, e il responsabile dell’ufficio appalti e staff; peculati, concussioni, falsi materiali ed ideologici in atti pubblici, abusi d’ufficio, corruzione per atti contrari al dovere di ufficio, turbativa d’asta.
In sostanza era stato ideato e praticato un sistema illegittimo e fraudolento che si realizzava attraverso: sistematici abusivi ricorsi all’istituto della proroga dei servizi pubblici (proroga che il codice degli appalti consente solo in pendenza di espletamento della nuova procedura di appalto) per favorire i “soliti” fornitori amici; sistematiche falsificazioni informatiche degli impegni di spesa perpetrati da De Feudis, coperte e avvallate dagli atti / determine di liquidazione di spesa adottati dai due dirigenti responsabili dell’ufficio appalti: falsificazioni che hanno permesso la liquidazione di compensi non dovuti a vari fornitori di pubblici servizi al Comune di Trani.
I casi più rilevanti sono quelli del fornitore di servizio di vigilanza degli immobili comunali, per un totale complessivo di oltre 500mila euro e della cooperativa che forniva i servizi di attacchinaggio e data entry, facendoli reiteramente assegnare dal Comune, anche in regime di proroga illegittima e ingiustificata, alla stessa cooperativa sociale. Il pubblico ufficiale tratto in arresto in cambio delle sue condotte illecite avrebbe costretto i responsabili della cooperativa a corrispondergli indebitamente somme di denaro, dietro la minaccia di non ottenere l’affidamento del servizio, di vederselo revocare o di subire ostruzionismo di vario genere.
Analoghe condotte di concussione sono emerse anche con riferimento ad un altro fornitore, che però si opponeva alle richieste illecite. Come detto, tra i principali indagati compare anche l’ex comandante della polizia municipale, già dirigente della VI ripartizione (settore contratti – appalti – staff) del Comune di trani e dirigente ad interim della III ripartizione (servizio ragioneria).