La distribuzione in Italia di olio lubrificante, spacciato per gasolio avveniva grazie alle società facenti capo al gruppo Zucaro di Corato e al casertano Amodio Dell’Omo. L’illecito è stato scoperto dagli uomini della guardia di finanza di Trani che questa mattina hanno eseguito 19 arresti tra Italia e Europa a carico di persone facenti parte dell’associazione a delinquere transazionale dedita al contrabbando di gasolio, alla frode in commercio e alla truffa ai danni dello Stato, reati per i quali rischiano fino ad un massimo di 14 anni di reclusione.
I particolari dell’operazione sono stati spiegati in conferenza stampa in procura a Trani dal procuratore capo Carlo Maria Capristo.
L’olio lubrificante provenente dalla Polonia ha consentito un’evasione da 11,5 milioni di euro (tra Iva e Accise) e un illecito profitto di oltre 2,5 milioni. Dalla Polonia veniva venduto in Germania e poi arrivava in Italia tramite società polacche. In Italia, modificando la documentazione di trasporto, l’olio diventava gasolio e veniva acquistato da ditte campane che lo rivendevano sul territorio nazionale.
Le indagini sono state avviate nel novembre 2014 con il sequestro a Corato di oltre 80mila litri di olio lubrificante destinato, quale gasolio per autotrazione, ad aziende coratine e baresi.
L’utilizzo della falsa documentazione fiscale e commerciale accompagnava la commercializzazione del prodotto permettendo ai truffatori di frodare il fisco italiano e gli automobilisti che, a fronte del prezzo pagato per acquistare gasolio, effettuavano un rifornimento di olio lubrificante non dannoso ai mezzi di trasporto.
L’olio lubrificante altro non era che una miscela energetica prodotta per il tramite di fabbriche polacche e che poteva essere commercializzata nei distributori stradali come gasolio.
Contestualmente alle operazioni in Italia, anche la polizia polacca ha arrestato 5 persone facenti parte dell’associazione a delinquere residenti in territorio polacco.
Nel corso dell’operazione, denominata Varsavia, sono stati arrestati due campani ritenuti a capo dell’organizzazione criminale, Luigi Forino di 51 anni e Massimo Gisini di 43, Paolo Piemonte di 43 anni e Ugo Montelli di 50 entrambi baresi, Vincenzo Spisto di 54anni e Annamaria Capezzuto di 51 anni napoletani.
Ai domiciliari sono finiti Giuseppe Gassi 42enne Triggiano, Giovanni Apice di 58 e Antonio Borriello di 48anni napoletani, Geronimo Suma di 40 anni brindisino Amodio Dell’Omo di 34 anni di Casertae Guido Marra 51enne di Pavia.
Sottoposti a sequestro 16 società, 53 tra autoveicoli, motoveicoli e trattori, 17 tra immobili e terreni e numerosi conto correnti. Gli indagati italiani sono stati condotti in carcere a Trani in attesa degli interrogatori di garanzia.
di Antonella Loprieno
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