E’ stato il ragazzo di 16 anni ad uccidere Biagio Zanni la notte del 20 settembre scorso al termine di una rissa scoppiata sul porto di Trani. E’ quanto ha stabilito la Procura dei minori di Bari a conclusione delle indagini. L’avviso è stato notificato nei giorni scorsi al ragazzo nel carcere minorile Fornelli di Bari dove è detenuto da metà ottobre scorso. L’accusa è di omicidio, rissa aggravata e porto abusivo di coltello. Indagini chiuse anche per il fratello e un amico di 17 anni che rispondono di rissa e che quella notte erano con lui.
Con i tre minorenni quella notte c’era anche Gianluca Napoletano di 19 anni, arrestato l’1 ottobre scorso per concorso in omicidio. Da marzo scorso è stato posto ai domiciliari per una riqualifica dell’accusa da parte del Tribunale della Libertà di Bari. L’accusa adesso è di “reato diverso da quello voluto da taluno dei concorrenti”. La sua posizione resta però al vaglio degli inquirenti che attendono gli esiti di “un approfondimento tecnico” richiesto dal medico legale nominato dalla procura di Trani, per “valutare se la tempistica attendista osservata presso il pronto soccorso di Trani possa aver influito nel determinismo del decesso” di Zanni.
La rissa – secondo la Procura dei minori di Bari – scoppiò quella notte per futili motivi tra due gruppi di ragazzi. Zanni sarebbe intervenuto in soccorso dell’amico e sarebbe stato colpito prima con l’ingessatura che Napoletano portava al braccio e poi dal 16enne che con un coltello lo feriva a morte. Zanni morì all’ospedale Bonomo di Andria alcune ore dopo la rissa.
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