«Se oggi non si trova lavoro è perché abbiamo delocalizzato e fatto in modo che l’Occidente diventasse un mondo di consumatori e non più di produttori». Ettore Gotti Tedeschi, ex presidente dello Ior, l’Istituto per le opere di religione, e attualmente presidente del Banco Santander Italia, lo ha ribadito a Trani presso la Lega Navale, senza fare giri di parole. «La delocalizzazione – ha detto l’economista e banchiere italiano – si è resa necessaria per accrescere il potere d’acquisto. Ma se per 30 anni abbiamo prodotto consumismo, inevitabilmente abbiamo trasferito il risparmio in consumo, senza che questo potesse affluire al sistema bancario, e senza risparmi, le banche non possono fare credito».
Gotti Tedeschi, a Trani, ha partecipato ad un incontro sul tema “Il fallimento del nuovo ordine economico mondiale e l’attuale crisi finanziaria” organizzato dalla Lega navale di Trani in collaborazione con il Laboratorio di qualità urbana. Nel corso dell’evento ha presentato anche il suo ultimo libro, “Un mestiere del diavolo” edito da Giubilei Regnani, nel quale Paolo Gambi, scrittore e giornalista, intervista l’autore su temi scomodi per le discussioni usuali di economia globale e contiene riflessioni più serie che ironiche dell’ex presidente dello Ior sullo stato della Chiesa, su economia, etica e morale cattolica. Secondo il banchiere, i costi fissi sono aumentati perché la popolazione è invecchiata maggiormente e quindi le pensioni, la sanità per essere pagate hanno comportato l’aumento della tasse, che dal 1970 ad oggi sono raddoppiate. Per Gotti Tedeschi, uscire dalla crisi si può, ma non attraverso le ricette economiche del Governo italiano, e a questo punto si chiede se « la spending review sia una ricetta economica».
All’incontro erano presenti anche il presidente della Lega navale di Trani, Giuseppe D’Innella, il consigliere con delega alla cultura Andrea Lovato, il presidente del Laboratorio di qualità urbana, Francesco Carpagnano, la prof.ssa Carmela Ventrella, docente dell’Università di Bari e Luciano Guaglione, giudice della Corte d’Appello di Bari.
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