Amore dei genitori, regole e limiti sono componenti essenziali per arginare il bullismo, un fenomeno in continuo aumento, una malattia dalla quale si può guarire. Se ne è parlato nel corso di un incontro sul tema “La tutela dei diritti dell’infanzia. Il fenomeno del bullismo”organizzato dall’assessorato alle politiche per l’infanzia del Comune di Trani. Spazio aperto anche ad alcune testimonianze toccanti, come quella di una mamma che ha avuto il coraggio di denunciare un episodio di bullismo che ha portato alla morte suo figlio, una notte di settembre. Il ragazzo è stato prima picchiato e poi ucciso con un coltello. Bulli che non sono malati mentali , ma ragazzi della porta accanto e spesso di “famiglia perbene”».
«Parlarne serve, se poi i genitori si comportano da adulti e no da amici dei propri figli – ha detto il garante regionale dell’infanzia, Rosy Paparella – nel corso del suo intervento. Un plauso va fatto all’ Amministrazione Comunale, al sindaco Amedeo Bottaro, presente al tavolo dei relatori, perché si sta prendendo cura del fenomeno facendosi promotore di comunità incontro. Stiamo vivendo una crisi genitoriale e questo mi preoccupa – ha detto ancora Paparella -. Aumentano le violenze contro la persona, lo sprezzo totale verso gli altri. Bisogna distinguere il bullo che viene da famiglie deviate e il bullo che vive in una situazione normale, perché il primo vive già la realtà della devianza e della solitudine. Il bullismo ha caratteristiche ben precise: individua l’altro più debole e con un complice lo colpisce pensando “Io ti schiaccio”, un pensiero sempre più frequente perché il bullo non percepisce il dolore della vittima. Lui si sente più forte. Per questo dirigenti, insegnanti, istituzioni ed educatori devono collaborare nell’individuare il bullo per aiutarlo. Un deterrente importante è coinvolgere questi ragazzi “difficili” in attività scolastiche, di ricerca e metterli a confronto con le sue vittime». Il garante regionale dell’infanzia ha insistito sulla necessità che i genitori facciano gli adulti perche hanno un grande potere.
All’incontro hanno partecipato gli assessori Debora Ciliento, Grazia Distaso e il dirigente scolastico dell’Ites Aldo Moro di Trani, Michele Buonvino che si è soffermato sul rispetto delle regole. «Se le norme comportamentali non vengono rispettate – ha affermato Buonvino – bisogna sanzionare con fini educativi. Nel ragazzo deve emergere il protagonismo positivoche.
Per Debora Ciliento, assessore alle politiche per l’infanzia ed educatrice «bisogna tenere sotto controllo il fenomeno, attraverso l’educazione al rispetto del prossimo e monitorare la realtà che ci circonda ed intervenire». Per il sindaco «il bullismo è un fenomeno che lede i diritti di chi viene dimenticato da questa società. Pertanto vogliamo sensibilizzare il comparto educativo». I rappresentanti delle forze dell’ordine hanno invece riportato alcuni episodi di bullismo su cui hanno indagato e hanno evidenziato che «non esiste il reato di bullismo, ma solo reati ad esso riconducibili: minacce, percosse, sostituzione di persona». L’incontro è stato moderato dalla giornalista Mariagrazia Marchese.
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