Tre bracconieri di nazionalità albanese sono stati sorpresi dagli uomini della forestale del Comando Stazione di Ruvo di Puglia mentre catturavano esemplari di cinghiale nel territorio del parco nazionale dell’Alta Murgia interdetto al prelievo di ogni specie di fauna selvatica.
La scoperta è avvenuta in località “Bosco di Ruvo” nell’agro di Ruvo di Puglia ricadente nella zona 1 che è quella a maggior tutela del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. I tre albanesi sono stati colti sorpresi dalla forestale mentre introducevano e collocavano i cosiddetti “lacci”, mezzi di cattura vietati dalla legge sulla caccia.Si tratta di congegni rudimentali costituiti da cavi d’acciaio intrecciato che vengono ancorati per una estremità al tronco degli alberi sui percorsi abituali dei cinghiali. Il cappio auto stringente, costruito con l’altro capo del filo d’acciaio, si chiude al passaggio dell’animale che successivamente viene, dopo l’uccisione, catturato dai bracconieri.
L’area prescelta dai bracconieri consisteva in una boscaglia con una leggera acclività di circa 3000 mq, in cui erano evidenti nella vegetazione diversi sentieri creati dai vari passaggi dei cinghiali, insidiati con la predisposizione dei lacci. Alcuni passaggi erano stati ostruiti da frascame in modo da orientare i cinghiali verso i percorsi dove erano stati posizionati i lacci, il tutto per aumentare le probabilità di cattura.
Colti in flagranza, i responsabili sono stati identificati e sottoposti a perquisizione personale. I rilievi sul posto hanno accertato almeno due precedenti catture di cinghiali. Dagli accertamenti è altresì emerso che nessuno di loro era in possesso della licenza di caccia e per questo sono stati deferiti alla Procura di Trani per tentato furto aggravato di selvaggina appartenete al patrimonio indisponibile dello Stato, oltre che per le fattispecie relative alle violazione delle nome sul prelievo venatorio e per quella a tutela delle aree naturali protette.
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