“Spogliare il territorio dagli strumenti tesi alle tutela assistenziale ed alla sicurezza sanitaria, è da irresponsabili. Lo abbiamo sempre detto: se è stato sbagliato chiudere ospedali e reparti di base nei territori di “periferia”, è ulteriormente inaccettabile non assicurare l’assistenza territoriale e quegli ausili organizzativi che almeno consentono di avere una maglia operativa che possa fronteggiare le esigenze di pronto intervento”. Questo il commento puntuale del Consigliere Regionale Francesco Ventola che continua a denunciare il costante stillicidio che ha via via depauperato il nostro territorio dai presidi di sicurezza sanitaria creando falle enormi sul piano assistenziale.
La marcatura a uomo, si potrebbe dire, questa volta riguarda le postazioni di ambulanza a servizio dei Comuni di Minervino Murge e Spinazzola.
“In data 26 aprile – ha sottolineato il Consigliere del Gruppo “Conservatori e Riformisti Ventola – ho presentato una interrogazione urgente al Presidente del Consiglio Regionale Mario Loizzoaffinchè il Presidente Emiliano, nella qualità di detentore della responsabilità in materia sanitaria, risponda e dia conto di cosa sta accadendo o non si sta facendo per la riorganizzazione della rete di emergenza-urgenza della Regione Puglia prevista nelle diverse delibere di Giunta Regionale adottate dal 2009 al 2014”.
Particolarmente stizzito, Francesco ventola ha aggiunto. “Non è possibile che gli attuali governanti della Regione Puglia, come i loro predecessori, sono precisi solo quando devono togliere servizi, eliminare attività, e diventano lenti o smemorati quando devono assicurare almeno quel minimo di funzionamento come nel caso della rete di emergenza-urgenza e della funzione svolta dai P.P.I.T., i presidi di primo intervento territoriale quali sono quelli di Minervino Murge e Spinazzola le cui postazioni di ambulanza da attivare sono state previste – al momento solo sulla carta – nella deliberazione della Giunta Regionale n. 2551 del 2014. Se si è solerti nel togliere quanto hanno deciso, almeno ci diano quello che è previsto a garanzia dei casi di emergenza-urgenza. I cittadini e gli operatori, più che giustificazioni, aspettano risposte concrete!”.
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