Nella prima mattinata di ieri, a Bari ed in altri comuni della provincia, a Taranto, Foggia, Vicenza, Bologna e Vasto (CH), la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordine di carcerazione – emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bari- nei confronti di 18 persone, condannate a pene che vanno dagli 1 ai 9 anni di reclusione con sentenza della Corte di Appello di Bari, divenuta definitiva con sentenza della Suprema Corte di Cassazione.
Il provvedimento costituisce l’epilogo giudiziario dell’operazione “Hinterland” portata a termine il 5 novembre del 2010 dalla Squadra Mobile di Bari, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 92 persone, appartenenti all’organizzazione di tipo mafioso denominata clan “Di Cosola”, operativa in questo capoluogo e nell’hinterland barese.
Nell’occasione, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, il Giudice per le Indagini preliminari contestò, a vario titolo, i reati di cui agli artt. 416 bis c.p. e 73 – 74 del D.P.R. 309/90, in quanto, dal 2007 al 2010, gli indagati avevano fatto parte di un’associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata al traffico ed alla commercializzazione al dettaglio di sostanze stupefacenti. Tutti gli indagati furono condannati, con pene diverse, sia in primo grado che in appello.
Ieri, personale della Squadra Mobile della Questura di Bari, coadiuvato dalla Squadra Mobile di Bologna, dal Commissariato P.S. di Vasto (CH), dal Commissariato di P.S. di Gravina in Puglia, dal Reparto Prevenzione Crimine Puglia e da unità cinofile della Questura di Bari, ha dato esecuzione alla misura nei confronti di:
– BARBETTA Stefano, di anni 44, condannato ad anni 9 di reclusione;
– DE GIROLAMO Fabio, di anni 28, condannato ad anni 1 e gg.17 di reclusione;
– MAGALETTI Sabino, di anni 42, condannato ad anni 4 e mesi 8 di reclusione;
– TERLIZZI Michele, di anni 31, condannato ad anni 1, mesi 8 e gg.16 di reclusione;
– FRACCALVIERI Luca, di anni 33, condannato ad anni 3, mesi 3 e gg. 5 di reclusione;
– DI PALO Corrado, di anni 39, condannato ad anni 5, mesi 9 e gg. 2 di reclusione;
– CHIUMARULO Vincenzo, di anni 32, condannato ad anni 2, mesi 8 e gg. 12 di reclusione;
– PAOLICELLI Leonardo, di anni 41, condannato ad anni 7 di reclusione;
– MANZIONNA Marino, di anni 33, condannato ad anni 1, mesi 2 e gg.24 di reclusione;
– PETROSINO Giovanni, di anni 45, condannato ad anni 6, mesi 1 e gg.24; di reclusione
– FOGGETTI Antonio, di anni 28, già detenuto, condannato ad anni 8 di reclusione;
– MANCINI Armando, di anni 29, già detenuto, condannato ad anni 2 di reclusione;
– CAFAGNA Francesco, di anni 40, già detenuto, condannato ad anni 7 mesi 1 e gg.25 di reclusione;
– DELLERMA Paolo, di anni 33, già detenuto, condannato ad anni 3 e mesi 6 di reclusione;
– DI COSOLA Antonio, di anni 62, già detenuto, condannato ad anni 2, mesi 7 e gg.23 di reclusione;
– ARMENISE Stefano, di anni 27, condannato ad anni 1, mesi 3 e gg.16 di reclusione;
– PICCININNI Donato, di anni 30, condannato ad anni 6, mesi 6 e gg. 29 di reclusione;
– RUBINI Nicola, di anni 34, condannato ad anni 3 di reclusione.
Durante l’esecuzione del provvedimento, inoltre, sono stati tratti in arresto, in flagranza di reato, DI PALO Corrado, già destinatario di ordine di carcerazione, ed il figlio Nicola, di anni 20, responsabili di detenzione ai fini della commercializzazione di sostanze stupefacenti.
La perquisizione presso la loro abitazione ha consentito di rinvenire e sequestrare 3 parallelepipedi contenenti complessivamente 295 grammi di hashish, 12 involucri contenenti 132,57 grammi di marijuana, 10 ovuli contenenti 103,50 grammi di hashish e ulteriori 6 involucri contenenti 51.56 grammi della stessa sostanza.
Sono stati inoltre sequestrati alcuni involucri, pronti per la commercializzazione, contenenti 6,38 grammi di cocaina e 0,41 grammi di eroina, custoditi all’interno di un singolare sistema di occultamento costituito da tre colli di bottiglie in plastica, con relativo tappo e con la parte inferiore chiusa da un magnete, attaccati sotto un autoclave.
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