“Qui c’è un problema della chiusura del ciclo, abbiamo evidenziato soprattutto in alcuni Aro (Ambiti di raccolta ottimali) in cui abbiamo fatto accertamenti che c’erano numerosissime proroghe, fatte tutte con contratti vecchi e con affidamenti non trasparentissimi”. Lo ha dichiarato dieci giorni fa il presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, parlando di rifiuti e della situazione pugliese, a margine di un incontro con gli studenti di un liceo di Maglie in tema di corruzione. E proprio mentre Cantone parlava, il movimento Trani#ACapo presentava il suo ennesimo esposto, questa volta proprio all’indirizzo dell’Anac.
Nel documento, a firma del portavoce Antonio Procacci e dei consiglieri comunali Aldo Procacci e Maria Grazia Cinquepalmi, si denunciano gli affidamenti diretti che l’Amiu di Trani continua a fare nonostante gli stessi abbiano rilevanza comunitaria. “Nel 2014 e nel 2015 Amiu ha effettuato affidamenti diretti per svariati milioni di euro”, è scritto nell’esposto, corredato di numerosi allegati. “L’esempio più clamoroso è quello dell’emungimento del percolato della discarica. Amiu paga 200mila euro al mese per un servizio che viene svolto ormai da anni sempre dalla stessa ditta, con affidamento diretto, peraltro senza che nessuno abbia effettiva contezza e senza controllo dei quantitativi di percolato realmente prelevati e trasportati”. “Prima di effettuare l’esposto all’Anac”, spiega Maria Grazia Cinquepalmi, “abbiamo fatto un accesso agli atti, per ricevere chiarimenti in merito al rapporto in essere tra Amiu e la società in questione. Dalla documentazione ricevuta risulta un contratto di appalto del servizio di trasporto e depurazione del percolato in discarica della durata di un anno, da marzo 2012 a marzo 2013.
Un contratto, dunque, abbondantemente scaduto, ma da quasi tre anni il servizio continua ad essere gestito dalla stessa azienda senza che venga bandita una nuova gara”. “Proprio quello che diceva Cantone”, prosegue Antonio Procacci. “Trani è l’esempio lampante di quanto denunciato dal presidente dell’Anticorruzione, che a questo punto ci aspettiamo intervenga alla luce del nostro esposto”. “Gli affidamenti per l’emungimento del percolato”, prosegue Cinquepalmi, “sono stati frazionati più volte e in particolare 38 volte nel 2014 e 9 volte nel 2015. A voler pensar male sembrerebbe fatto apposta per aggirare i divieti di legge”. Ma non è tutto. “Nel 2015”, spiega Aldo Procacci, “si registra un affidamento diretto ad Amiu Puglia per un importo pari a 632.275 mila euro. La gran parte degli affidamenti effettuati negli anni 2014 e 2015 hanno superato il limite di legge e pertanto dovevano essere affidati con regolare gara”.
“Nei mesi scorsi”, aggiunge Antonio Procacci, “abbiamo richiamato l’attenzione del Sindaco sugli affidamenti diretti, da parte di Amiu e di Amet, ma come sempre non abbiamo ricevuto alcun riscontro da parte del primo cittadino”.
Trani#ACapo annuncia che presenterà un nuovo esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica sull’ultima delibera approvata dal Consiglio comunale sulla ricapitalizzazione di Amiu e annuncia iniziative, politiche e non solo, anche sull’avviso emesso da Amiu per la ricerca di addetti per la pulizia delle spiagge. “Forse non hanno capito che Amiu, a tutt’oggi, è una società senza capitale sociale e non può fare operazioni di questo genere”, afferma Maria Grazia Cinquepalmi. “Ci auguriamo di non essere costretti a dover scrivere alle autorità giudiziarie anche per questo”.
Infine un riferimento alla Tari, che l’anno scorso Bottaro aveva promesso di ridurre. Dice che doveva aumentare, ma siccome resta uguale all’anno scorso, è come se fosse diminuita. “Le dichiarazioni del sindaco non meritano commenti”, afferma Antonio Procacci. “Evidentemente ha davvero una scarsa opinione di noi cittadini. Resta però il fatto che ci piacerebbe capire su che basi la Giunta ha deciso di confermare la Tari dello scorso anno: ci è sfuggita la firma del contratto di servizio del 2016? Anche su questo stanno facendo un pasticcio, ma ormai non ci meravigliamo più di nulla”.
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