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Bisceglie – Appalti Casa Divina Provvidenza: Filcams, Fisascat e Uiltucs chiedono accesso agli atti

30 Aprile, 2016 | scritto da Redazione
Bisceglie – Appalti Casa Divina Provvidenza: Filcams, Fisascat e Uiltucs chiedono accesso agli atti
Attualità
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Sono passate due settimane da quando le segreterie regionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno inviato una lettera al Commissario straordinario della Casa Divina Provvidenza e, per conoscenza, alla Procura della Repubblica di Trani, all’Autorità Nazionale Anti Corruzione ed all’assessorato regionale alla Sanità per chiedere innanzitutto un incontro urgente e poi di avere accesso agli atti dell’appalto dei servizi di ristorazione e sanificazione dell’ente. Istanza rimasta letteralmente inevasa. Nel frattempo, però, i lavoratori sono stati assunti con un contratto ridotto ed a tutele crescenti, aspetto contro il quale i sindacati hanno già deciso di avviare le procedure per l’impugnazione a livello regionale. La vicenda è quella del mancato accordo con le ditte Pastore Srl e Consorzio Cns sul passaggio del personale impiegato da anni negli stessi servizi. Nonostante la grave situazione a cui sono sottoposti ora i lavoratori (generata da tale ingiustizia contrattuale) nessuna risposta alla richiesta di incontro è ancora arrivata da parte del Commissario straordinario.

Le motivazioni del mancato accordo – spiegano i segretari Manocchio, Ruta e Zimmari – sono da addebitare alla ferma volontà delle società subentranti, in particolare quella che dovrà gestire il servizio di ristorazione, di procedere ad una consistente riduzione dei contratti individuali di ciascun lavoratore, in ragione di un esubero di personale registrato del 40-50%, e del rifiuto alla richiesta delle scriventi di produrre la documentazione necessaria a confermare i numeri comunicati dall’azienda. Sostanzialmente si chiedeva al sindacato di accettare la riduzione come atto di fede. In particolare, ci è stato apertamente e pubblicamente ribadito di non poter consegnare né tantomeno far visionare la documentazione relativa ai capitolati di appalto e alle condizioni economiche con le quali i servizi sono stati aggiudicati. Abbiamo in autonomia, ma senza alcun esito, cercato di reperire detta documentazione, di cui però non vi è traccia nemmeno sul sito dell’Amministrazione Straordinaria della Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza. Più volte, inoltre, è stata chiesta formale convocazione al Commissario Straordinario, Avv. Bartolomeo Cozzoli, anche in questo caso senza ricevere alcuna risposta. Stessa sorte ha inspiegabilmente subìto una richiesta inviata a S.E. il Prefetto della Bat in data 09/03/2016”.

Non riuscendo a comprendere la motivazione per la quale le richieste rimangono inevase – concludono i segretari – ed essendo preoccupati per il danno così consistente arrecato ai lavoratori dei servizi in appalto presso la Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza, Filcams, Fisascat e Uiltucs rinnovano la richiesta di un incontro urgente. Nello stesso tempo presentano formale istanza di accesso agli atti inerenti le offerte e le voci di capitolato con cui le succitate aziende si sono aggiudicate i servizi, non avendo potuto averne riscontro dalle società e non essendo stati messi a disposizione pubblicamente dall’Amministrazione Straordinaria dell’ente committente. Tanto per la trasparenza e per diradare il dubbio che si voglia artatamente impedire a queste organizzazioni sindacali di entrare nel merito di questioni che attengono la regolarità delle procedure ma anche la vita delle persone che rappresentiamo, le quali stanno correndo il concreto rischio di non poter più sostenere le proprie famiglie. Ci piacerebbe, infine, che la Procura della Repubblica ascoltasse direttamente noi dirigenti sindacali per poter spiegare bene, oltre alla lettera inviata per conoscenza, come stanno le cose”.

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