“L’ospedale ci è stato scippato 12 anni fa sotto il governo Fitto e cioè quando il direttore sanitario di Bisceglie ha potuto fare gli interessi di Bisceglie”.
A ribadirlo è stato l’assessore regionale all’ambiente Mimmo Santorsola nel corso dell’incontro convocato nella sede di Sinistra Ecologia Libertà per illustrare il Piano di riordino ospedaliero approvato dalla regione Puglia.
Parole che risuonano pesanti ma che certamente lasciano spazio a svariate riflession. Oggi in Regione siede anche un rappresentante tranese eppure Santorsola dichiara: “Avrei voluto occuparmi solo di Trani ma il mio ruolo non me lo consente”.
Entrando invece nello specifico, il Piano di riordino è stato approntato tenendo presente il decreto ministeriale del 2015 e la legge di stabilità. Pertanto il San Nicola Pellegrino di Trani sarà un ospedale territoriale con un pronto soccorso di primo intervento H 24 con i medici e la postazione provinciale del 118.
Un pronto soccorso in cui lavori sono ancora in fase di ultimazione ma che presto -assicura Santorsola – saranno terminati. L’unica certezza è che per il momento non si potrà nascere a Trani. I parti saranno dirottati a Bisceglie, confermato ospedale di base in quanto presente la rianimazione. Insomma al danno la beffa, visto che negli anni scorsi fu inaugurato proprio a Trani al terzo piano dell’ospedale un reparto che attende ancora di diventare casa del parto per far nascere i bambini a Trani.
L’assessore Santorsola, che il nosocomio tranese lo conosce molto bene perché per 46 anni vi ha lavorato come ematologo e responsabile del servizio di oncologia, non ci sta però a farsi dire che l’ospedale tranese chiude per colpa sua. “Se ci sono delle responsabilità vanno cercate anche a livello locale – afferma Santorsola – ma non si sbilancia quando gli viene chiesto se la fine dell’ospedale tranese è legato a politici più influenti rispetto a quelli tranesi”.
Le attività che verranno svolte nell’ospedale di Trani saranno: radiologia territoriale complessa con tac, farmacia territoriale, mammografia e risonanza magnetica, laboratorio di analisi, servizi di day surgery, day service, day hospital di oncologia.
Ambulatori di ortopedia, anestesia e rianimazione, ginecologia e cardiologia. Reparti di medicina di natura intensiva, riabilitazione e lungodegenza. Più 6 posti letto al centro dialisi, confermati medicina dello sport e le due sale operatorie. Si ipotizza un laboratorio per l’autismo e per anziani e il centro polifunzionale territoriale. Non ci sarà più la gastroenterologia. “Certamente la regione investirà maggiormente in attrezzature e strutture”, garantisce l’assessore regionale.
Nel ricordare il mancato trasferimento dell’ematologia, dove Santorsola lavora, l’assessore ricorda che “anche la cardiologia e il laboratorio di analisi sono stati difesi a spada tratta”. Potrebbe arrivare anche una seconda ambulanza”.
Antonella Loprieno
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