“Nonostante i toni di autogratificazione con cui il Presidente Emiliano ha salutato il varo in Consiglio regionale del Reddito di Dignità (Red), il suo dichiarato ‘atto di amore’ verso le famiglie pugliesi indigenti non sembra aver trovato grandi consensi al di fuori della cerchia della sua coalizione, dove pure i distinguo non sono mancati”. Così il consigliere regionale di FI, Nino Marmo, è ritornato sul tema del Red, alla luce delle puntuali prese di posizione contro il provvedimento giunte da ambienti culturalmente assai diversi tra loro.
“Come partito – ricorda Marmo – abbiamo ampiamente motivato, in Commissione ed in Consiglio, la nostra contrarietà ad una misura pleonastica, che si traduce inevitabilmente in un modesto sussidio di povertà privo di ogni prospettiva per il beneficiario. E che la nostra posizione non fosse pregiudiziale o preconcetta lo dimostra il coro di critiche da più parti sollevate nei confronti di questa legge regionale arrangiata e confezionata in tutta fretta”.
“Da una parte il Forum delle Famiglie – continua Marmo – ha subito ribadito a chiare lettere che la legge sul Red è stata approvata senza i correttivi minimi ripetutamente suggeriti, e cioè che il beneficiario del patto di servizio non può essere una persona fisica, ma soltanto il nucleo familiare nella sua integrità e complessità. Ragion per cui tutti i membri di quel nucleo disagiato sono tenuti a partecipare ad un patto di inclusione economica, sociale e lavorativa”.
“Da un altro fronte, invece, giunge chiara e forte la presa di distanza del Coordinamento Nazionale delle oltre mille associazioni (tra le quali Libera e Gruppo Abele) attualmente impegnate nella campagna ‘Miseria Ladra’ a sostegno di un autentico reddito di dignità. Per il Coordinamento i contenuti del Red pugliese, nonostante l’indebita appropriazione del nome, costituiscono una misura blanda destinata ad essere improduttiva sul fronte del contrasto alle povertà emergenti”.
“Come se non bastasse – prosegue Marmo – anche Confindustria Puglia, per bocca del suo presidente, non si sottrae ad una analisi critica del provvedimento, ricordando che la vera Dignità la offre soltanto il Lavoro, perché solo un impiego lavorativo può garantire prospettive di vita al singolo soggetto ed al suo nucleo familiare”.
“ A ben vedere – conclude Marmo – questo Red nasce davvero sotto una cattiva stella, e chissà se basteranno i regolamenti attuativi, con i necessari aggiustamenti, a migliorare una legge ispirata ad una solidarietà di facciata, lontana anni luce dalle politiche di welfare”.
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