Finisce con un pari stretto stretto il match giocato ad Ischia dalla Fidelis Andria. Gli azzurri comandano il gioco, creano tante palle gol, colpiscono tre legni, restano in superiorità numerica ma non riescono ad espugnare il campo degli isolani. Tanti rimpianti per la squadra di D’Angelo, che col successo tutt’altro che irraggiungibile avrebbero praticamente archiviato il discorso salvezza.
I presagi della beffa giungono già nel primo tempo, quando De Vena si presenta a tu per tu col portiere di casa e spara fuori con un pallonetto. Ma anche con l’occasione di Bollino, che in piena area, fallisce l’ultimo tocco. La pressione azzurra non produce molto altro, se non quando si passa alla ripresa. De Veba cestina qualche altra occasione. Poi, però, Bollino ha la palla buona ma il suo piazzato colpisce il palo. Sull’azione s’inserisce Cortellini che viene steso da Moracci (doppia ammonizione per lui ed Ischia in 10) e guadagna un rigore. Dal dischetto va lo stesso Bollino, che si ripete infelicemente e va a timbrare ancora una volta il palo alla sua sinistra. La Fidelis non ci sta e continua a spingere, con più di mezz’ora da giocare. Le occasioni arrivano, ma nella prima Aya centra una clamorosa traversa da zero metri e nella seconda il neoentrato Cianci cincischia a tu per tu col portiere campano. Inutile il forcing finale degli andriesi, lo 0-0 non si schioda più.
Dunque, per la Fidelis sono due punti persi, e neanche i primi della stagione. Troppo spesso le carenze offensive hanno limitato il buon impianto di gioco predisposto da D’Angelo. Se l’anno prossimo si vorrà essere più ambiziosi, non sarà difficile individuare il reparto da rinforzare pesantemente. Quell’attacco che segna a singhiozzo e in cui nessuno ha reggiunto (e raggiungerà) la doppia cifra.
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