La spending review sulla spesa del personale della Provincia non miete vittime: nessun dipendente della Provincia perderà infatti il suo posto di lavoro. L’annuncio in pompa magna arriva direttamente dalla presidenza della Provincia che in queste ore sta vivendo un momento politicamente delicatissimo dopo l’adesione ufficiale di Spina al Pd.
Dunque Zalone ci aveva visto giusto! La delibera sulla rideterminazione della dotazione organica dell’ente – in seguito alle nuove disposizioni normative introdotte con la Legge di Stabilità 2015 – è stata approvata ieri e prevede una diminuizione di “circa un terzo la spesa del personale – si legge nella nota ufficiale – passando dagli oltre 9 milioni di euro del 2014 a meno di 4 milioni. Lo abbiamo fatto – sostiene Spina -garantendo gli stessi servizi (con addirittura la novità della Stazione Unica Appaltante) e grazie ad un’operazione di spending review che non arrecherà alcun trauma: nessun dipendente della Provincia perderà infatti il suo posto di lavoro. Questa spending review passa attraverso il risparmio degli stipendi del personale docente ed Ata impiegato all’Istituto Tecnico Agrario “Umberto I” di Andria, che, come noto, in seguito alla statalizzazione saranno a carico dello Stato. A contribuire alla riduzione della spesa, poi, il passaggio alla Regione Puglia di quei dipendenti incardinati nelle funzioni non fondamentali della Provincia, i dipendenti cessati e coloro che volontariamente hanno presentato istanza di inserimento nell’elenco del personale soprannumerario. Con questa delibera – ha poi concluso il Presidente Spina – possiamo programmare con maggior serenità il 2016 della Provincia di Barletta – Andria – Trani».
Di quale risparmio dunque parliamo? Solo di un gioco alle tre carte evidentemente perchè cambiando l’ordine degli addendi il risultato, per una nota legge matematica, non può cambiare. Ecco allora che a leggere bene tra le righe si scopre che in realtà i tagli non ci sono stati ma sono stati semplicemente trasferiti gli oneri a Regione e Stato. Come dire, adesso sbrigatevela voi! E indovinate alla fine chi coprirà quei costi?
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