Un’area di oltre 2 ettari di terreno a ridosso della spiaggia ricoperta da una enorme quantità di rifiuti speciali. È quanto hanno scoperto i militari della Stazione Carabinieri di Margherita di Savoia e i militari del Nucleo Operativo Ecologico di Bari, congiuntamente alla Polizia Locale del luogo, intervenuti in località Cannafesca di Margherita di Savoia.
La scoperta è avvenuta grazie all’uso da parte del Noe di Bari di uno speciale drone dotato di geo localizzatore, gps catastale e sensore per il rilevamento della temperatura, in grado di scovare con un volo di pochi minuti la presenza di rifiuti o materiali inquinanti, anche se interrati.“
Dai primi accertamenti è emerso che l’area di 22.000 metri quadrati, risultata di proprietà privata, era stata ricoperta da oltre 50.000 metri cubi di materiali inquinanti, costituiti da
fresato d’asfalto e inerti da demolizione. L’intera massa di rifiuti aveva causato l’innalzamento dell’intero terreno per oltre 2,5 metri. L’area, tra l’altro, è risultata compresa in una zona con vincoli paesaggistici.
All’esito dell’attività di indagine è stata deferita in stato di libertà alla competente autorità giudiziaria Z. F., di Barletta, legale rappresentante della società operante nel settore dell’edilizia coinvolta, per gli ipotizzati reati di attività di gestione di rifiuti non autorizzata nonché realizzazione di opere edili su area sottoposta a vincolo paesaggistico.
L’area, di un valore complessivo che si aggira sui 6 milioni di euro, è stata sottoposta a sequestro preventivo in attesa di ulteriori accertamenti di polizia giudiziaria. Sono stati calcolati in circa 4 milioni di euro i costi inerenti il legale smaltimento di tutti i rifiuti speciali rinvenuti stoccati sulla citata area.