Domani, mercoledì 24 febbraio, alle ore 19.30, la Cattedrale di Andria ospiterà l’incontro con il Prof. Giuseppe Savagnone.
Si tratta del primo degli incontri quaresimali pensati dalla Commissione diocesana per la Sacra Spina, in preparazione all’atteso rinnovo del prodigio del Venerdì Santo, il prossimo 25 marzo.
Una serie di testimonianze di fede offerte da laici e religiosi impegnati nei diversi settori della vita, volti noti e meno noti del panorama italiano, che proporranno una rilettura di quelle che sono le ferite di Cristo oggi, le spine presenti nella vita del mondo, come ci ricorda Papa Francesco parlando della “carne viva di Cristo”.
Il prof. Savagnone è filosofo e Direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della Cultura di Palermo ed interverrà sul tema “Nuove prospettive per un umanesimo in Gesù Cristo”, richiamando il recente Convegno Ecclesiale di Firenze ed il programma pastorale della Diocesi di Andria.
Nel suo volume “Quel che resta dell’uomo. E’ davvero possibile un nuovo umanesimo?” propone un’ampia riflessione sulla possibilità stessa di un umanesimo, in un tempo dove ormai da più parti viene negata l’idea di “natura umana”. L’attenzione del lettore è posta di fronte ad alcuni grandi e scottanti problemi: il rapporto uomo-ambiente e uomo-animali; la manipolazione da parte della tecnica e in particolare delle biotecnologie; l’oscillazione tra individualismo selvaggio e riduzione del soggetto a relazione sociale; la trasformazione della bipolarità sessuale uomo-donna in una galassia di orientamenti sessuali; la possibile liquidazione dell’umano in nome dell’avvento del postumano.
L’obiettivo dell’incontro è quello di far prendere coscienza su alcuni interrogativi, come punto di partenza per elaborare nuove prospettive, nella direzione di un possibile umanesimo «in Gesù Cristo».
Il prossimo incontro è fissato al 2 marzo e vedrà la testimonianza di Enzo Romeo, vaticanista del TG2 su “Semi di una nuova umanità nel nostro tempo”.
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