Continua l’operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Bari e della Compagnia di Andria, che dalle prime luci dell’alba di questa mattina, unitamente ad un velivolo del 6° Elinucleo di Bari e di unità cinofile di Modugno, è volta al rintraccio ed alla cattura di diversi soggetti (alcuni dei quali minori) facenti parte di un’associazione per delinquere finalizza al furto pluriaggravato di auto, nonché alla ricettazione ed al riciclaggio delle stesse.
Dieci le ordinanze di custodia cautelare (6 in carcere e 4 ai domiciliari, di cui tre persone sono attivamente ricercate), emesse dal GIP del Tribunale Ordinario di Trani e 3 quelle emesse dal Tribunale dei Minorenni di Bari (associati presso l’Istituto Penitenziario Minorile di Bari), nei confronti di altrettanti indagati, scaturiscono da una indagine avviata e sviluppata, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Trani e della Procura dei Minori di Bari, dai militari della Compagnia di Andria a partire dal gennaio 2015, supportata da intercettazioni di conversazioni, localizzazioni satellitari, servizi di osservazione, pedinamento e controllo, analisi documentale e di tabulati telefonici.
Nel corso dell’attività investigativa, quindi, si è riscontrata l’eccezionale vitalità del programma criminoso e l’inusuale professionalità dell’azione delinquenziale disimpegnata dal sodalizio, mediante l’arresto in flagranza di reato di sei affiliati ed il sequestro penale di un’intera area adibita a deposito di pezzi di ricambio di auto, comprensiva delle componenti meccaniche ed elettroniche del valore di oltre 200.000 euro, nonché il rinvenimento di 23 scocche cannibalizzate.
Di spicco è risultata la capacità della compagine, composta anche da elementi contigui alla più ampia criminalità organizzata locale, di incanalare la merce trafugata, ovvero autovetture di prestigiosi marchi e di recente immatricolazione, nei percorsi commerciali legali, avvalendosi all’occorrenza di documentazione apparentemente lecita. A tale scopo la strutturazione associativa prevedeva una “squadra operativa”, dedita alla materiale apprensione del bene, una “squadra di tagliatori”, specializzata nel sezionamento delle autovetture ed una “piattaforma logistica”, di vocazione tentacolare ed in grado di ripulire efficacemente i singoli “pezzi” nei circuiti economici di autodemolitori compiacenti, gestita da due cerignolesi.
Le connessioni probatorie con altri procedimenti penali e le risultanze acquisite dai militari operanti riallacciano alla descritta matrice esecutiva dell’organizzazione, in totale, 30 denunce di furto di auto, disseminate tra le province di Bari, BAT e Foggia, relegate in un ristretto lasso temporale (5 mesi).
Il meccanismo di funzionamento del gruppo, collaudato ed ispirato a rapidità ed efficacia, consentiva di assecondare qualunque richiesta di mercato da parte dei rivenditori di pezzi di autovetture: la squadra operativa, costituita dagli elementi più giovani del sodalizio, una volta ricevuta la “comanda” iniziava l’attività di rintraccio per le strade pugliesi. Una volta scelta la preda, al gruppo occorrevano al massimo quattro minuti per disinnescare l’antifurto e allontanarsi con l’auto rubata che, successivamente, veniva consegnata alla squadra di tagliatori, la cui officina erano le impervie campagne andriesi, per il sezionamento delle componenti elettroniche e meccaniche. Abbandonata la scocca cannibalizzata, i pezzi venivano trasportati presso gli autodemolitori compiacenti per la successiva reimmissione nel mercato legale, talora usufruendo di documentazione apparentemente lecita.
Quella sgominata, in definitiva, è una “banda organizzata che ha agito e , verosimilmente, agisce ancora allo scopo di commettere una serie indeterminata di furti d’auto per poi sezionarle e monetizzarle sui pezzi di ricambio, di concerto con gli autodemolitori che effettuano veri e propri ordinativi. I reati infine venivano poi commessi con spregiudicata disinvoltura, talora in presenza delle stesse vittime a volte intimidite al punto dal desistere da sporgere denuncia. I ruoli e le funzioni ricoperte da ciascun associato risultano tendenzialmente stabili in quanto ciascuno dei partecipi aveva un preciso compito. I mezzi a disposizione dell’organizzazione non sono poi tanto rudimentali in quanto gli stessi si erano organizzati con strumenti operativi sia sofisticati (si pensi ai disturbatori di frequenze o agli aggeggi necessari per sintonizzarsi sulle frequenze dei CC allo scopo di prevenire agguati) e sia comuni (le automobili, i furgoni , gli attrezzi da scasso ecc…) sufficienti alla messa a segno dei furti programmati. Per di più si registra la capacità dell’organizzazione di assicurare la tutela legale”.
Send this to a friend