Si è svolto in un’atmosfera surreale stamattina, con soli 7 consiglieri presenti, il consiglio provinciale che doveva decretare l’abdicazione del presidente Spina dopo le dimissioni in blocco dei consiglieri di maggioranza avvenuta nella giornata di ieri. E’ proprio dall’assenza della maggior parte dei delegati dimissionari che Spina parte per fare il punto sull’incerta situazione politica: da loro il presidente si attendeva un indirizzo per uscire dalla fase di empasse in cui è finito l’ente, una presa di responsabilità in tema di personale, ambiente, assitenza specialistica, strade e competenze dell’Ente. “Io non sono Schettino – ha detto – e non mi tiro indietro rispetto agli impegni già presi. Ma sia chiaro – ha tuonato Spina – le mie dimissioni arriveranno solo se comporteranno lo scioglimento del Consiglio e la consegna dell’ente nelle mani del Prefetto“. Niente rimpasti nè ricatti politici dunque ma una soluzione drastica: solo così si esce secondo Spina da questa crisi che secondo il presidente – anche sindaco di Bisceglie – ha le sue radici proprio nel suo municipio. “La mia adesione al Partito democratico – ha detto Spina – è solo un pretesto per innescare un meccanismo di giochi di Palazzo ben noti e già sconfessati dall’opinione pubblica”.
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