Nell’ultimo Consiglio Comunale l’amministrazione Giorgino inaugura a suo modo il “buon anno” agli andriesi parlando di opere pubbliche da realizzare in città.
Il sindaco ha rivelato che “la relativa sostenibilità con risorse di bilancio potrà aversi solo dopo aver prioritariamente destinato risorse alla copertura del disavanzo di bilancio e compatibilmente con le residuali risorse disponibili. In caso contrario, le opere previste risultano non coerenti con la sostenibilità di bilancio“.
Un bell’auspicio che fa il pari con quanto riportato nello stesso atto in riferimento alla tassa rifiuti, laddove i 15 milioni di euro già chiesti agli andriesi – l’ultima a rata da pagare è a marzo – sembrano non essere più sufficienti, dato che il Sindaco ha formalizzato la necessità di oltre 16 di milioni per il 2015 ed addirittura 17,7 milioni di euro per il 2016. Intanto la proposta del Movimento 5 Stelle di Andria sulla verifica del servizio e la congruità del suo costo attende ancora risposte.
A sentire il Sindaco siamo a rischio di riduzione dei servizi. Il primo cittadino ha dichiarato in una sua recente intervista che se il pasticcio TASI/IMU non dovesse avere un finale diverso da quello che ha attualmente, con il Comune che soccombe al TAR contro il Ministero delle Finanze, il taglio ai servizi sarà inevitabile per contenere le spese.
Nel frattempo, il Comune perde altri soldi per altre sentenze pagate in ritardo, con i relativi interessi passivi da pagare, o sconta circa un milione di euro in una transazione quando le sentenze sono favorevoli al Comune, come nel caso dell’ex IACP. La tassazione al cittadino, però, non scende.
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