E’ stata una conferenza stampa di svolta per il Parco Regionale del Fiume Ofanto quella svoltasi in Prefettura questa mattina su iniziativa del Presidente della Provincia Francesco Spina ed alla presenza del Prefetto Clara Minerva.
L’Appuntamento è servito per presentare le attività con le quali la Provincia, in qualità di ente gestore, grazie alla funzione istituzionale ad alla collaborazione della Prefettura, da avvio concreto, cittadinanza, al Parco.
Aprendo la conferenza stampa il Prefetto ha esplicitato le attività sperimentali finalizzate all’ implementazione di modelli di sorveglianza e controllo nel Parco.
“Iniziamo oggi un percorso virtuoso per la tutela del Parco che costituisce un obiettivo imprescindibile e che si avvale della sinergia con le Associazioni di volontariato – ha affermato il Prefetto Minerva – Ritengo, pertanto, molto nuova ed apprezzabile questa sperimentazione che punta sulla sicurezza partecipata e che ricade in un contesto ambientale di grande pregio.
In tale ottica, presso i miei uffici ha operato un tavolo tecnico, coordinato dal Viceprefetto Vicario dott. Ernesto Liguori che ha visto il coinvolgimento di Questura, Comando provinciale Carabinieri, Corpo Forestale e Provincia, su alcuni profili tecnici concernenti l’impiego ed i compiti che possono essere attribuiti al personale delle Associazioni”.
“Creare un deterrente a che non vengano ripetuti comportamenti dannosi per l’ambiente – ha aggiunto conclusivamente il Prefetto – e puntare sulla valorizzazione per far comprendere che la ricchezza è quella che si crea con il rispetto delle norme e dell’ambiente la cui integrità e tutela deve stare a cuore a tutti noi”.
“Oggi abbiamo posto per davvero e concretamente le basi nella prospettiva di identificare il parco del Fiume Ofanto come una risorsa per lo sviluppo armonico di questo territorio” ha dichiarato il Presidente della Provincia Francesco Spina.
Con l’imminente e formale avvio delle attività, individuata la convenzione tipo, si procederà alla sottoscrizione della stessa con le Associazioni di Guardie Volontarie che potranno utilizzare un apposto applicativo informatico di ausilio per le attività di sorveglianza e controllo, messo a punto dall’ Ufficio del Parco in collaborazione con una società specializzata”.
Un momento a se è stato la presentazione del logo identificativo del “Parco Naturale Regionale Fiume Ofanto”, selezionato alla conclusione del Concorso di idee nazionale indetto dalla Provincia di Barletta Andria Trani in qualità di soggetto affidatario per la gestione provvisoria dell’Area Protetta. Una lontra inscritta nell’ ansa del fiume nel suo tipico tratto meandriforme di valle; è questo l’oggetto. Un logo che identifica a pieno e restituisce fortemente il senso più profondo del Parco: ovvero quello di un parco di prospettiva dove l’azione della Provincia è quanto mai orientata alla ricostituzione di habitat idonei alla diffusione della Lontra (specie simbolo del Sito di Interesse Comunitario, ormai entrata, a giusta ragione nella immagine collettiva del parco). Un’azione che parte delle aree di golena, appunto, quale contesto problematico e allo stesso tempo dalle grandi potenzialità ricostruttive della naturalità del parco.
Un logo che in questa occasione, non a caso, è presentato insieme alle attività sperimentali finalizzate all’ implementazione di modelli di sorveglianza/controllo e segnalazione del Parco, delineandosi come strumento al pari di altri, per sancire un nuovo percorso di identificazione e di riconoscibilità del parco nel suo territorio e nella sua collettività.
“E’ giunta così a termine la prima, fondamentale fase di definizione dei primi strumenti di “presidio del Parco”, avviati con la delibera di Giunta provinciale 34/2014 ed in continuità con il prezioso lavoro avviato dal mio predecessore, Francesco Ventola – ha riferito in conclusione il Presidente Spina. Un primo insieme integrato di azioni che si caratterizza per la necessità di dotare l’Area Protetta di una prima ed ineludibile attività di informazione sul parco regionale con i suoi valori e le sua criticità, finalizzata soprattutto alla identificazione ed al riconoscimento della sua entità spaziale all’ interno del più ampio territorio della valle Ofantina”.
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