Imu -Tasi: Il governo dice No agli aumenti dei comuni ritardatari

Economia

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Nessuno se lo aspettava eppure è arrivato come un fulmine a ciel sereno: il governo ha detto no all’emendamento “salva delibere” stabilendo insomma che sono fuori legge le aliquote stabilite dopo il 30 luglio. Niente raddoppio quindi alle aliquote di Tasi-Imu nenache per Andria incluso nella lista degli 844 comuni ritardatari .

Un emendamento della legge di Stabilità approvato in commissione Bilancio alla Camera stabilisce che viene “abrogata la sanatoria delle deliberazioni 2015 relative a regolamenti, aliquote e tariffe di tributi adottate dai Comuni” appunto dopo il termine fissato.

Prevedibile il disorientamento dei contribuenti come pure l’affanno degli uffici comunali che adesso dovranno trovare rimedio a questo “imprevisto” che per le casse del comune di Andria significa una mancata entrata di quasi 5 milioni di euro e il rischio del dissesto finanziario.

Il referente del C.A.F. (Centro Assistenza FIscale) UNIMPRESA BAT, Savino Montaruli precisa che : “Il contribuente deve tenere presente che la data fondamentale è il 30 luglio scorso quindi il comune di appartenenza cioè quello di Andria ha deciso nuove aliquote in un periodo successivo ed allora si pagherebbero IMU e TASI applicando le aliquote 2014 quindi le stesse con le quali si è calcolato l’acconto. In pratica, il saldo di dicembre in questo caso sarà uguale alla rata già versata in giugno, sia per l’IMU sia per la TASI visto che il comune di Andria, qualora avesse voluto riscuotere gli aumenti, avrebbe non solo dovuto approvare la delibera entro il 30 luglio (e non lo ha fatto) ma anche farla pubblicare sul sito del Dipartimento delle Finanze entro il 28 ottobre 2015. Consiglio comunque a chiunque di rivolgersi ai competenti Uffici comunali di Andria già nella giornata di lunedì mattina e comunque ai propri consulenti per ottenere informazioni sull’evoluzione della situazione”