Giunge direttamente da Palazzo di città la nota che fa luce sulle presunte incertezze legate all’approvazione tardiva delle aliquote di Tari, Tasi e Imu per il 2015, in relazione al ricorso presentato, sul punto, dal Ministero dell’Economia e Finanze (di seguito Mef) e che, come si dice nel chiarimento “riguarda non già- come erroneamente riportato da alcuni organi di informazione “l’annullamento dei Consigli Comunali per le deliberazioni dagli stessi adottate e relative all’approvazione dei Bilanci di previsione, ma le deliberazioni di variazione delle aliquote di Tari, Tasi ed IMU adottate dopo il 30.7.2015, ricorso presentato anche per i Consigli Comunali che, come il nostro, sono andati al rinnovo il 31 maggio scorso”.
“L’Amministrazione Comunale di Andria – chiariscono da Palazzo San Francesco – invero, ha deciso di costituirsi in giudizio dinanzi al Tar di Bari per opporsi al ricorso del Mef per vedere affermata la linearità del proprio comportamento sia dal punto di vista amministrativo che procedurale. Il Consiglio Comunale, infatti, si è insediato il 27 luglio ed ha approvato il bilancio di previsione 2015, con le annesse delibere di approvazione delle tariffe – peraltro sulla Tari senza variazione – in data 31 agosto 2015, prima seduta utile e peraltro attestando gli equilibri di bilancio ai sensi dell’art. 193, lettera a), del Testo Unico degli Enti Locali. Inoltre, a titolo informativo, si segnala che lo stesso Governo è intervenuto ponendo la fiducia e facendo approvare al Senato, il 20 novembre scorso, un maxi emendamento alla Legge di Stabilità 2016 stabilendo per tutti gli 870 Comuni interessati dalla problematica in parola, andati al rinnovo o no con le elezioni amministrative del 31 maggio, “la validità delle deliberazioni relative a regolamenti, aliquote e tariffe di tributi adottate dai Comuni entro il 30.9.2015 per le quali siano state correttamente e compiutamente espletate le procedure di pubblicazione”. Rimangono quindi ferme le prossime scadenze del 16 dicembre per il pagamento di quanto dovuto, con le aliquote deliberate dal Consiglio Comunale nella seduta del 31 agosto scorso”.
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