Si è concluso, lunedì 21 dicembre, il tradizionale appuntamento con la musica classica del Festival Farinelli, quest’anno eccezionalmente slittato a ridosso del Natale.
Per il 2016, però, come ha confermato lo stesso direttore artistico, il maestro Nicola Frisardi, l’appuntamento sarà ricollocato nella programmazione del settembre andriese.
Pur avendo avuto la durata di soli tre giorni, anche quest’anno il Festival, giunto ormai alla sua 6^ edizione, non ha deluso il proprio pubblico, proponendo un recital pianistico diretto dallo stesso maestro Frisardi, lo spettacolo di TeatrOpera di Maria Grazia Pani e serata finale con la Jazz Studio Orchestra diretta dal maestro Paolo Lepore.
Presente al concerto di chiusura della manifestazione anche il sindaco di Andria, Nicola Giorgino, che ha sottolienato la possibilità che il prossimo anno il Festival venga svolto nell’area dell’ex mattatoio, riqualificata e trasformata in spazio culturale.
Il Festival Farinelli è dedicato a Carlo Maria Michelangelo Nicola Broschi, detto per l’appunto Farinelli (Andria, 24 gennaio 1705 – Bologna, 16 settembre 1782), considerato il più famoso cantante lirico castrato della storia.
La castrazione era un’operazione chirurgica che consentiva ai maschi di poter conservare la propria voce, di soprano o contralto, prima che lo sviluppo potesse modificarla.
Il giovane fu mandato a Napoli, per studiare canto con Niccolò Porpora che curò l’affinamento del suo naturale talento di soprano.
Il suo debutto avvenne a Napoli, nel 1720, nella serenata “Angelica e Medoro” , in una soirée in onore dell’Imperatrice d’Austria.
Nella stagione del Carnevale del 1722 fece il suo esordio in teatro a Roma. Cantò, negli anni successivi, a Vienna, Venezia, Milano, Bologna e dinanzi ad importanti personaggi della storia dell’epoca, dalla regina Elisabetta Farnese, moglie di Filippo V di Spagna, a Luigi XV, re di Francia.
Si spense il 16 settembre 1782.
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