C’e anche la Porta di Casa Accoglienza “S. Maria Goretti” della Diocesi di Andria nell’elenco dei luoghi giubilari. Lo ha stabilito il Vescovo S.E. Mons. Raffaele Calabro- alle ultime battute del suo mandato – con il Decreto che recita così: “…tutti coloro che dal 19 dicembre 2015 fino al 20 novembre 2016, veramente pentiti e mossi da carità attraverseranno la Porta della Casa di Accoglienza” potranno sperimentare la Misericordia di Dio.
Un evento carico di significato in un anno contrassegnato da due eventi importanti per la Chiesa diocesana: il Giubileo della Sacra Spina e l’Anno Santo della Misericordia.
“La scelta ricaduta sulla Porta della Carità di Casa Accoglienza – commenta Don Geremia Acri – serve a dare un impulso maggiore, a ri-motivare il nostro servizio e dare uno spessore più spirituale a quanto facciamo, per evitare che l’attivismo soffochi lo Spirito”. Che aggiunge:
“Il Giubileo… oltre il recinto” è lo slogan/guida di quest’Anno pastorale e vuole invitarci ad essere veramente “chiesa o comunità in uscita”, per portare la bella notizia della possibilità di riscatto a tutti, soprattutto a quanti non comprendono il nostro linguaggio ecclesiale, ma sanno comprendere il linguaggio dell’amore. E tutto questo per evitare una riduzione cultuale dell’Anno della Misericordia e recuperare il vero senso di un Anno Santo che, fin dall’antichità, aveva ricadute fortemente sociali: il riposo della terra, la remissione dei debiti, la libertà degli schiavi…
Chiunque in quest’Anno attraverserà la porta “Santa” della Casa di Accoglienza per offrire energie, tempo e intelligenza a servizio dei più poveri, potrà ottenere il dono della Misericordia.
La macchina organizzativa del Giubileo ormai è partita ma si corre il rischio di operare e agire solo all’interno dei recinti ecclesiastici. Allora ci domandiamo: il Giubileo per chi è e per chi deve essere? La risposta ci viene da Gesù: “…rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute”. Pecore perdute da ritrovare: l’inquietudine della coscienza umana.
Quando Gesù parla di pecore perdute non si riferisce a quanti si sono persi lungo il cammino della storia, ma a chi noi, come Chiesa, abbiamo perduto in nome della difesa dei principi calpestando, scartando e dimenticando la persona e la sua dignità. Il fissismo e il rigidismo religioso hanno fatto sì che la nostra Chiesa diventasse apatica e antipatica all’uomo. E ci chiediamo: come può una Chiesa apatica e antipatica rivelare un Dio simpatico ed empatico?
L’uomo ha bisogno di ritrovare misericordia, che non è semplice sentimento di compassione, ma atteggiamento e stile di vita, fatto di compartecipazione viscerale a quelle che sono le domande di vita, capaci di rivestirle di condivisione e di speranza.
Non vi è nulla di umano che non trovi nella Chiesa compartecipazione e condivisione. Dunque è l’uomo nella sua situazione concreta ed esistenziale il destinatario del Giubileo della Misericordia. E se la Chiesa sarà impegnata ad attraversare porte, visitare santuari, compiere atti di culto per ottenere misericordia, non dimentichiamo che le vere porte da attraversare e i veri santuari da visitare sono tutti quegli uomini e donne che domandano pienezza di vita. Allora sì che sarà vero Giubileo“.
Il Rito dell’apertura della Porta Santa in Casa Accoglienza è previsto per Sabato 19 Dicembre
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