La questione del gender continua a tenere banco nelle discussioni dentro e fuori gli ambienti formativi. Il tema di ‘scottante attualità’ è finito anche sui banchi del consiglio regionale a proposito dell’adesione alla rete Re.A.Dy (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni AntiDiscriminazioni) all’ordine del giorno nel consiglio odierno.La mozione ha suscitato fuori dalla sede dell’Assemblea la manifestazione dei giovani di Forza Italia della provincia di Bari “contro la diffusione della teoria gender nelle scuole” facendo seguito al parere contrario espresso nei giorni scorsi da gruppi di area cattolica.
Ma il tema sta suscitando da più parti la mobilitazione anche delle associazioni di genitori preoccupati dai risvolti che le disposizioni ministeriali in merito possano avere, creando cortocircuiti sui percorsi didattico-educativi tradizionali finora adottati nelle scuole incentrati sulla dicotomia maschio femmina.
Sul punto è intervenuto il consigliere Ruggiero Mennea, consigliere regionale del Partito Democratico- promotore della mozione- che così giustifica l’adesione della Regione Puglia alla rete Re.A.Dy (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni AntiDiscriminazioni) :
“Agitare il trito e ritrito spettro del gender, ricorrere al terrorismo psicologico di chiara matrice oscurantista e retrograda pur di confondere le acque e spaventare la gente, non è corretto né servirà a fermare un processo di civiltà, promuovendo politiche che favoriscano il rispetto dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere”.
“Solo avendo cittadini più informati si può combattere il pregiudizio, eliminare la ghettizzazione, l’emarginazione, la discriminazione, favorire il rispetto e non la ‘tolleranza’. E lo scopo di Re.A.Dy è proprio questo: informare affinché non si vedano fantasmi laddove non esistono”, aggiunge Mennea.
“Di questo parliamo. Della tutela di diritti, di uguaglianza. Non di promozione omosessuale o di, addirittura, ‘campo di rieducazione’ da favorire in Puglia. È davvero difficile pensare che se si attribuisce un diritto a un gruppo di persone non lo si toglie ad altri?”
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