Rispettare il credo religioso e la libertà di ciascun individuo. E’ questa la richiesta fatta al preside dell ‘Istituto Professionale Statale Servizi per l’Enogastronomia e l’ Ospitalita’ Alberghiera di Margherita di Savoia, da parte dell’ UUAR Bat, ovvero l’ Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti della Provincia.
Domani, martedì 13 ottobre, nell’Istituto sarebbe stata organizzata un’assemblea con rito cattolico, in occasione della giornata dedicata a San Francesco Caracciolo , a cui sono stati invitati a partecipare tutti gli alunni delle classi quarte e quinte. Immediata la diffida al preside dell’Istituto da parte dell’ UUAR, in virtù dell’attuale normativa vigente.
Si legge, infatti, nella stessa: “Sicuramente Lei, nella sua qualità di Dirigente, è a conoscenza che la normativa in vigore non consente che nelle scuole pubbliche statali il
normale svolgimento delle lezioni venga modificato per celebrazioni di carattere confessionale.
In particolare, con tale ultima decisione, il TAR ha annullato anche la Circolare del Ministro per la Pubblica Istruzione del 13 febbraio 1992, prot. n. 13377/544/MS, nella quale il Ministro affermava di ritenere che «il Consiglio di Istituto … possa deliberare … di far rientrare la partecipazione a riti e cerimonie religiose tra le manifestazioni ed attività extrascolastiche previste dalla lettera d) dell’art. 6, d.p.r. 416/74”.
E continua: “La legge 11 agosto 1984, n. 449, di approvazione dell’intesa con la Tavola Valdese, che all’art. 9 vieta ogni eventuale pratica religiosa che si svolga in orario scolastico o secondo orari che abbiano effetti discriminati per gli alunni, nelle classi in cui sono presenti alunni che abbiano dichiarato di non avvalersi dell’insegnamento della
religione cattolica”.
“Siamo spiacenti di dover intervenire per chiedere il rispetto della normativa e per opporci a iniziative che operano una vera e propria forma di discriminazione nei confronti delle minoranze; ci auguriamo che nella sua qualità di Dirigente scolastico si premuri di far presente al Consiglio di Istituto l’illegittimità di delibere in
contrasto con le norme di legge in vigore.
La informiamo che, nel caso la messa in programma non venga annullata o vengano programmate altre iniziative di carattere confessionale che prevedono la modifica dell’orario delle lezioni, procederemo giudizialmente in sede civile, amministrativa e penale”.
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