I campioni dell’arte – Stesso cognome e ruoli diversi… i gemelli del gol

9 Agosto, 2015 | scritto da Redazione

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Nella grande famiglia del calcio hanno sempre avuto un posto speciale. Fratelli nella vita, prima che in campo, cresciuti fianco a fianco nel cortile di casa ed arrivati ai grandi palcoscenici, a volte con la stessa maglia, altre contro.

Stesso cognome e ruoli diversi, come i Lucarelli. Ma anche fratelli di sangue e di ruolo, al centro della difesa, come Fabio e Paolo Cannavaro, o davanti alla porta, come Pippo e Simone Inzaghi. Franco e Beppe Baresi, capitani contro nei derby milanesi.

Indimenticabile poi la storia dei gemelli Zenoni, Christian e Damiano giunti insieme, da mamma Atalanta, fino alla Nazionale nel 2001. Pochi chilometri più in là, a Brescia, due gemelli inseparabili, Emanuele e Antonio Filippini. Una carriera in tandem, dalla Lombardia a Livorno, stacanovisti della mediana ma un incubo per avversari ed arbitri. Chiedere a Ceccarini che in un Brescia-Roma cacciò Emanuele per proteste, peccato che ad inveire fosse stato Antonio…

Gemelli come Frank e Ronald De Boer, pilastri dell’ultimo grande Ajax. Ma anche fratelli terribili come Phil e Gary Neville che, per undici anni, si sono divisi le fasce dello United di Ferguson, facendo rosicare l’altra metà di Manchester, quella degli Oasis, Liam e Noel Gallagher.

Ma non sempre c’è gloria per tutta la famiglia. Di Maradona, in fondo, ce n’è uno solo e se ne resero conto ad Ascoli quando arrivò Hugo che con Diego aveva in comune solo il cognome. E se ne accorsero anche a Milanello quando, accanto alla stella di Kakà, non brillò affatto il fratello Digao, meteora dell’universo rossonero.

Abbagli da canicola estiva. Ma a contendere la gloria non c’è sempre un fratello. E’ il caso di Melania Gabbiadini, sorella di Manolo, cinque volte campione d’Italia a Verona. I pantaloncini in famiglia forse li porta lei.

Fratelli che picchiano, fratelli che smettono, fratelli che insieme sognano, per la prima volta, la Serie A con il Frosinone. Due nuovi talenti. Largo ai giovani, anzi ai… Ciofani!