L’elicottero bianco Della Santa Sede, con a bordo Papa Francesco, raggiunge Molfetta e poi tocca terra, dopo aver lasciato Alessano nel leccese, terra dove riposano le spoglie di don Tonino Bello.
Ad accoglierlo sono stati il Vescovo della Diocesi, S.E. mons. Domenico Cornacchia, e il Sindaco della città, Tommaso Minervino. Poi sulla papamobile, Sua Santità ha raggiunto il palco dove, indossat i paramenti liturgici, ha celebrato la Santa Messa insieme a 60 vescovi, non prima di aver dato spazio a quella chiesa dei segni che tanto assomiglia a quella del grembiule di don Tonino Bello.
Strette di mano, carezze ai bambini, gesti di pace tra la gente, tra i 40 mila che fin dalle tre di questa mattina hanno gremito i varchi in attesa del Pontefice. Tanti anche i rappresentanti del clero: il grido d’amore di don Tonino dopo 25 anni sembra echeggiare ancora. Suggestive le voci del Coro diocesano e dell’orchestra, diretti dal Maestro Lucia de Bari.
“Chi riceve l’Eucaristia, ha affermato il Pontefice nella sua omelia, diventa ‘pane spezzato’, che non lievita d’orgoglio, ma si dona agli altri. ‘Vivere per’ diviene il contrassegno di chi mangia questo pane, il marchio di fabbrica del cristiano”. Questo è stato il cardine della testimonianza di don Tonino, un ‘Vescovo-servo’, un Pastore fattosi popolo, che davanti al Tabernacolo imparava a farsi mangiare dalla gente. Sognava una Chiesa affamata di Gesù e intollerante a ogni mondanità.
La pace, diceva, non viene quando uno si prende solo il suo pane e va a mangiarselo per conto suo. Germoglia nella convivialità”.
Dopo l’omelia di Papa Francesco, il vescovo di Molfetta, mons. Cornacchia ha rivolto al Pontefice il corale abbraccio della diocesi, per questa visita a don Tonino
“Venticinque anni fa, proprio in questo giorno, calava sulla nostra città un velo di profonda mestizia, per accompagnare il trapasso del Vescovo che profumava di popolo. Oggi l’atmosfera è diversa. Si respira aria di esultanza perché sentiamo che don Tonino è vicino a noi. Don Tonino non ci ha mai lasciati”.
Al termine della Santa Messa, Bergoglio, come di consueto, è salito sulla papamobile e ha salutato anche lui il popolo di don Tonino Bello, che è anche il suo popolo.
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